GIOIELLI CON PIETRE GREZZE FATTI A MANO
Scopri l’antica magia delle Pietre grezze naturali incastonate sapientemente nei gioielli fatti a mano di Pilgiò Milano.
Prima che l’uomo imparasse a trasformare la materia con scalpelli e ceselli, la Terra custodiva nel suo grembo formazioni cristalline non ancora intaccate dalla mano dell’artigiano: le Pietre Grezze.
Frammenti di energia bruta, nati dalle pressioni ancestrali del pianeta, in cui ogni inclusione, ogni sfumatura e ogni irregolarità raccontano un capitolo di storia geologica millenaria.
Nel cuore di montagne remote, come le alte vette dei Pirenei o i picchi pietrosi dell’Appennino, si formano le prime trame di quarzo, ametista, tormalina e agata, incastonate in vene rocciose che affiorano come ferite nei paesaggi.
Gli scavatori, muniti di badili e zappe, estraggono a mano questi nuclei primordiali, liberandoli dalle crepe di scisto e dalle scorie di basalto: è l’alba di una materia incontaminata, che conserva intatta la forza tellurica dell’elemento Terra.
Quando l’artigiano prende tra le dita la Pietra Grezza, sente l’eco del magma che si è raffreddato sotto la crosta terrestre, percepisce i rivoli di fluidi minerali che hanno attraversato le sue fessure secoli fa.
Non è semplicemente un blocco informe: è un guscio che racchiude potenzialità di luce e colore, pronto a svelare, con lievi incisioni e ritocchi di finitura, gemme che riflettono l’arcobaleno interiore del pianeta.
Indossare oggi un Gioiello in Pietra Grezza significa avvicinarsi a quella materia primitiva: amuleti modellati senza scolpire eccessivamente, in modo che la forma naturale resti protagonista.
L’ametista conserva le punte irregolari del cristallo, come sottili punte di ghiaccio violette catturate in una presa d’argento; l’ossidiana mostra la sua lucentezza nera, specchio dell’abisso; il diaspro sanguigno rivela le sue vene rosso intenso, memorie di antiche correnti di lava.
Ogni ciondolo, ogni anello o orecchino realizzato a mano con Pietre Grezze è un tributo all’incontro tra la mano sapiente dell’artigiano e il carattere inalterato del minerale.
Non c’è simmetria forzata né perfezione artificiale: le superfici ruvide, i contorni accidentati e le iridescenze inaspettate diventano virtù estetiche, simbolo di autenticità.
Il filo di metallo si adatta alle asperità, seguendo l’anatomia stessa della pietra, come una seconda pelle pronta a esaltarne l’unicità.
Toccare oggi un Gioiello in Pietra Grezza significa sfiorare quelle stesse forze che hanno modellato i paesaggi primordiali: le esplosioni vulcaniche, le spinte orogenetiche, le infiltrazioni di acque sotterranee che, nel corso dei millenni, hanno inciso fessure e depositato minerali preziosi.
Indossare una Pietra Grezza è portare con sé un frammento di Terra antica, un testimone silenzioso di ere passate, che svela la sua bellezza grezza e incontaminata in un dialogo diretto con la pelle e l’anima di chi la indossa.
GIOIELLI CON PIETRE GREZZE SECONDO PILGIÒ: LA “MATERIA PRIMORDIALE”
Le Pietre Grezze diventano assolute protagoniste di questa linea esclusiva: una serie limitata di pendenti, anelli a manicotto ed ear-cuff in cui il minerale non è semplice decorazione, ma struttura essenziale.
- Forma incontaminata, trama geologica
Pilgiò sceglie monoliti di quarzo, ametista, ossidiana, diaspro e labradorite nella loro forma naturalmente irregolare, esaltando spigoli, punte e venature uniche. Ogni pezzo conserva micro-falde di mica e tracce di inclusioni ferrose, testimoni dei processi di cristallizzazione avvenuti a profondità e temperature estreme. L’unico intervento manuale consiste in un leggero spazzolamento con lana d’acciaio fine, sufficiente a eliminare impurità superficiali senza alterare le caratteristiche autentiche della pietra. - Accostamenti materici sartoriali
Le cornici in bronzo brunito, rame naturale o titanio sabbiato vengono fuse a cera persa in modo da avvolgere e adattarsi perfettamente ai contorni e alle asperità del grezzo. Nessuna colla sintetica viene impiegata: si utilizzano esclusivamente cere di conio naturali e malte epossidiche a polimerizzazione lenta, arricchite da microsfere ceramiche, per garantire un fissaggio duraturo senza generare stress o micro-fratture nel minerale. - Patine organiche e vibrazioni cromatiche
Dove il metallo incontra la pietra, sottili incisioni a bulino vengono riempite di smalti ceramici opachi nei toni del verde muschio, dell’ocra e della terra bruciata, richiamando i colori naturali del paesaggio minerale. Una brunitoia selettiva a fiamma controllata conferisce alle superfici metalliche riflessi ramati, bronzei o brunastri, facendo risaltare le scaglie di mica con bagliori argentati e dorati. Il contrasto fra la ruvidità del grezzo e la patina vibrante del metallo crea un gioco di luci in continua mutazione: di primo mattino il quarzo mostra riflessi rosa perlacei; al tramonto l’ossidiana si fa cupa come lava solidificata, mentre l’ametista diffonde violetto soffuso. - Dialogo primordiale tra pietra e artigianato
Ogni pendente, anello o ear-cuff è progettato per esaltare la voce silenziosa del minerale, rendendolo pilastro portante dell’intera creazione. Indossare un Gioiello con Pietre Grezze Pilgiò significa portare con sé un frammento di Terra selvaggia: un nucleo cristallino che racconta esplosioni vulcaniche, spinte orogenetiche e flussi di fluidi minerali dai colori intensi. Nel dialogo costante fra la mano esperta dell’artigiano e l’energia immutata della roccia, emerge una sintesi di natura incontaminata e stile contemporaneo.
I Gioielli artigianali con Pietre Grezze di Pilgiò rappresentano un tributo alla forza originaria del minerale, fondendo la bellezza grezza della Terra con la precisione artigiana delle montature metalliche.
Ogni pezzo diventa così emblema di un’armonia primordiale, un ponte tra la storia millenaria delle rocce e l’eleganza innovativa di oggi.
Indossare queste creazioni significa portare sempre con sé un frammento autentico di natura, plasmato con rispetto e maestria per raccontare la storia silenziosa del nostro pianeta.
PROPRIETÀ FISICHE E OTTICHE DELLE PIETRE GREZZE: DATI, NUMERI, PERCEZIONI SENSORIALI
Le pietre grezze selezionate da Pilgiò (quarzo, ametista, ossidiana, diaspro e labradorite) vengono impiegate allo stato naturale, con interventi minimi di pulitura e valorizzazione delle inclusioni minerali.
- Sono caratterizzate da forme irregolari, frutto di processi di cristallizzazione avvenuti in condizioni geologiche complesse, senza sfaldature nette tipiche delle varietà più purificate.
- Il colore spazia dal grigio fumé del quarzo grezzo al viola tenue o intenso dell’ametista, dal nero lucido dell’ossidiana al rosso o verde scuro del diaspro, fino ai riflessi iridescenti blu-verdi della labradorite.
- Le micro-falde di mica, le vene di ossidi di ferro o tricite e le inclusioni di feldspato nelle labradoriti conferiscono variazioni cromatiche e giochi di luce unici, percepibili sia al tatto che alla vista.
- Dal punto di vista tattile, le superfici risultano generalmente ruvide o leggermente cerose, con piccole asperità dovute alle inclusioni minerali: al tocco trasmettono una sensazione fresca e compatta.
- Non presentano trasparenza, salvo poche eccezioni in frammenti di quarzo ialino: la lucentezza è da cerosa a leggermente grassa, mai vitrea come in gemme tagliate.
- Non mostrano fluorescenza significativa ai raggi UV, permettendo di distinguere trattamenti sintetici o colorazioni artificiali.
- Utilizzate da Pilgiò per pendenti, anelli e ear-cuff, le pietre grezze esaltano l’aspetto materico e autentico, richiedendo montature che rispettino la loro irregolarità e la presenza di inclusioni.
SCHEDA TECNICA:
Proprietà | Valore tipico* | Impatto sul gioiello |
---|---|---|
Sistema cristallino | – Quarzo/Ametista: trigonale– Diaspro: criptocristallino (aggregato microgranulare)– Ossidiana: amorfo– Labradorite: triclinico | Assenza di sfaldatura netta; superfici naturalmente ruvide che conservano vene e punte, ideali per il taglio “a monolite” e per conferire carattere selvaggio. |
Durezza (Mohs) | 5,5–7,0 (varia a seconda del tipo)– Ossidiana: ~5,5–6– Diaspro: 6,5–7– Quarzo/Ametista/Labradorite: ~7 | Tenacità sufficiente per durata quotidiana, ma suscettibili a graffi da materiali più duri (quarzo, acciaio); richiedono custodie separate e trattamenti protettivi. |
Densità (g/cm³) | 2,35–2,70 (media delle varietà grezze)– Ossidiana: 2,35–2,40– Diaspro: 2,60–2,70– Quarzo/Ametista/Labradorite: 2,63–2,66 | Leggerezza percepita: un monolite da 30 mm pesa circa 12–16 g, perfetto per pendenti e anelli senza risultare eccessivamente gravoso. |
Indice di rifrazione (n) | 1,50–1,66 (dipende dalla varietà)– Quarzo/Ametista/Diaspro: 1,54–1,55– Labradorite: 1,56–1,57 | Lucentezza da cerosa a leggermente grassa; il colore appare morbido e naturale anche in luce diffusa, esaltando il carattere materico del gioiello. |
Composizione | – Quarzo/Ametista/Labradorite: SiO₂ 95–99 % con inclusioni di mica (1–5 %) e ossidi di ferro/tricite– Diaspro: microcristallino di SiO₂ con ossidi variabili– Ossidiana: vetro vulcanico (SiO₂ ~70–75 %) | Le inclusioni di mica e ossidi creano iridescenze e giochi di luce; la varietà di sfumature naturali è elemento distintivo, offrendo contrasti cromatici che valorizzano il design. |
Fluorescenza UV | Assente o molto debole | Consente di verificare autenticità: l’assenza di fluorescenza intensa indica pietre non trattate; eventuali zone fluorescenti segnalano possibili alterazioni. |
Porosità superficiale (%) | 0,1–0,5 % | Leggera porosità che facilita l’adesione di cere naturali e malte epossidiche a polimerizzazione lenta, garantendo montature durevoli senza stressare il minerale. |
Tonalità cromatiche | – Quarzo grezzo: grigio fumé, rosa pallido e sfumature fumé– Ametista: viola chiaro-scuro– Ossidiana: nero lucido con riflessi plumbei– Diaspro: rosso, marrone, verde scuro– Labradorite: grigio-blu con iridescenze arcobaleno | Colori naturali e saturi: ogni monolite offre nuance uniche; inclusioni e vene minerali garantiscono un effetto estetico dinamico, rendendo ogni pezzo un’icona di autenticità. |
Questa scheda tecnica offre una panoramica completa delle caratteristiche che rendono le pietre grezze Pilgiò uniche nel panorama dei gioielli artigianali: ogni frammento porta con sé la storia millenaria della Terra, valorizzata da un design che rispetta e sublima la materia primordiale.
SIMBOLISMO E STORIA DELLE PIETRE GREZZE IN SETTE TAPPE
Le pietre grezze incarnano l’essenza primordiale della Terra: frammenti non lavorati che portano con sé il ricordo dei processi geologici e delle energie ancestrali.
Fin dall’età preistorica, l’uomo ha riconosciuto in questi minerali l’autorità del mondo naturale, sfruttandone forme e proprietà per scopi utili, rituali e ornamentali.
Indossare un gioiello con pietra grezza significa entrare in contatto diretto con la materia nell’istante stesso in cui si è formata, toccando con mano la storia più antica del pianeta.
Nelle diverse culture e civiltà, le pietre grezze hanno assunto significati simbolici legati a protezione, fertilità, guarigione e connessione con il divino.
L’artigiano, lungi dal desiderare la perfezione geometrica, sceglieva e incastonava ogni frammento conservando la sua irregolarità: un segno di rispetto per la forza originaria e di fedeltà alla materia.
La Gioielleria Artigianale Pilgiò di Milano coglie questa eredità, proponendo gioielli in pietre grezze che rievocano sette tappe emblematiche della storia umana.
Ogni frammento scelto porta impresse le vibrazioni di un’epoca e di un popolo, reinterpretate in chiave contemporanea: pendenti, anelli e ear-cuff in cui il grezzo diventa non semplice ornamento, ma architettura sensoriale.
TAPPE STORICHE:
Epoca | Area | Oggetto emblematico | Significato | Eco nella linea Pilgiò |
---|---|---|---|---|
Paleolitico superiore (40.000 – 10.000 a.C.) | Altai, Caucaso | Lame e punteruoli in ossidiana grezza | Protezione, strumenti di sopravvivenza | Ear-cuff in ossidiana grezza, dove le superfici taglienti rimangono intatte, evocando la funzione amuleto/arma. |
Neolitico (10.000 – 4.500 a.C.) | Mesopotamia e valle dell’Indo | Pendenti in diaspro grezzo | Fertilità, connessione con Madre Terra | Pendenti in diaspro grezzo, montati “a vista” per esaltare le vene naturali, richiamando rituali propiziatori. |
Antico Egitto (3.100 – 30 a.C.) | Tebe, Giza | Ametiste e quarzi grezzi nei pettorali funerari | Protezione nell’aldilà, potere rigenerante | Bracciali con ametista e quarzo grezzi, abbinati a cornici in bronzo brunito, per richiamare l’antica magia egizia. |
Grecia antica (800 – 146 a.C.) | Cirene, Atene | Amuleti in calcedonio/agate grezzi | Guarigione, armonia interiore | Anelli con calcedonio grezzo, montati con inserti in argento ossidato, a simboleggiare equilibrio e purezza. |
Medioevo (500 – 1400 d.C.) | Europa | Rosari e croci in quarzo ialino grezzo | Devozione, purezza spirituale | Bracciali-rosario realizzati con sfere di quarzo grezzo, intervallate da nodi e ciondoli a forma di croce in rame. |
Rinascimento (1400 – 1600 d.C.) | Spagna, Flandria | Cabinet di minerali: geodi e frammenti di quarzo | Conoscenza, stupore naturalistico | Collane con frammenti di quarzo e ametista grezzi, presentate come “piccole geodi” sospesi, a omaggiare il collezionismo rinascimentale. |
Era contemporanea (1960 – oggi) | Globale | Raw jewelry boho e design punk | Individualità, sostenibilità, autenticità | Ear-cuff e pendenti minimal in varie pietre grezze (diaspro, ossidiana, labradorite), montati senza levigatura e valorizzati da patine organiche. |
Ogni tappa storica costituisce un segno tangibile del rapporto millenario che l’uomo ha instaurato con le pietre allo stato naturale.
Pilgiò traduce questa continuità in creazioni moderne, nelle quali il grezzo non viene “corretto”, ma incastonato nel metallo con la massima fedeltà alla sua forma originale.
Il risultato è un inno alla “materia primordiale”: ogni gioiello è un frammento di leggenda geologica, capace di evocare il passato più remoto e di accompagnare chi lo indossa in un percorso di connessione con le radici profonde della Terra.
TECNICHE ARTIGIANALI DI LAVORAZIONE DELLE PIETRE GREZZE NELLE BOTTEGHE PILGIÒ
Nelle botteghe Pilgiò, la lavorazione delle pietre grezze si basa su una combinazione di conoscenze tradizionali e sperimentazioni estetiche, in un processo che rispetta la forma originaria di ogni frammento.
Dalla prima selezione del grezzo fino al gioiello finito, ogni fase è eseguita a mano da artigiani specializzati, che valutano con cura caratteristiche uniche come venature di mica, inclusioni ferrose e variazioni di colore.
L’intento è mettere in risalto la ribellione naturale della materia, esaltandone autenticità e unicità.
Ogni pezzo Pilgiò riflette la bellezza grezza della Terra: superfici ruvide, spigoli naturali e iridescenze interne vengono conservati e valorizzati, non cancellati.
Le fasi descritte di seguito illustrano il percorso di trasformazione dei monoliti naturali fino a pendenti, anelli e ear-cuff in cui la pietra è protagonista assoluta.
- Selezione del grezzo – I monoliti di quarzo, ametista, ossidiana, diaspro e labradorite vengono esaminati visivamente alla luce naturale, testati con densimetro portatile e misurati al calibro per individuare crepe, porosità e omogeneità cromatiche. Solo circa il 35 % dei pezzi supera gli standard di Pilgiò, garantendo stabilità meccanica e intensità delle inclusioni (mica 1–5 %, ossidi di ferro).
- Pulizia iniziale – I blocchi selezionati vengono immersi in acqua demineralizzata con un lieve flusso di ultrasuoni a 20 kHz per 15 minuti, per rimuovere polveri, sedimenti e microfratture superficiali. Successivamente si procede a una spazzolatura delicata con setole di saggina morbida, eliminando residui senza graffiare le superfici ruvide.
- Sgrossatura a sega diamantata (0,30 mm) – Il taglio subacqueo con disco diamantato a reticolo da 0,30 mm viene effettuato orientando la lama secondo le vene di mica e le inclusioni ferrose, in modo da creare “mappe di luce” naturali, preservando piccole punte e scanalature. La velocità di rotazione è mantenuta a 2.500 rpm per evitare surriscaldamento e micro-fessurazioni, garantendo una sezione netta e definita del monolite.
- Levigatura preliminare con utensili rotativi – Utilizzando frese in carburo di silicio 600 e 800 a bassa velocità (4.000 rpm), si definisce la sagoma base del gioiello, rispettando i contorni irregolari della pietra. L’intervento è minimo: si rimuove solo il materiale necessario per creare piani di appoggio metallici, mantenendo intatti bordi e spigoli naturali.
- Levigatura fine con carta abrasiva 1.000 – Per uniformare lievemente le superfici e far emergere le iridescenze di mica, si procede con carta abrasiva da 1.000 grana, lavorando a mano con gesti circolari leggeri. Questo passaggio rivela sfumature interne senza eliminare la texture grezza, lasciando una leggera opacità “nebbia” su aree scelte.
- Incassatura a fusione a cera persa – In base al progetto, si realizza il modello in cera che segue la forma del grezzo, lasciando uno spazio di gioco di 0,10 mm per dilatazione termica. Le gabbie in bronzo brunito, rame naturale o titanio sabbiato vengono realizzate tramite fusione a cera persa, inglobando le asperità della pietra e fissandola senza stressare le zone più fragili.
- Lucidatura selettiva – Usando dischi di seta d’acciaio e polvere di diamante 3 µm a 800 rpm, si lucidano solo le aree piane o le punte scelte per creare punti luce, contrastando con le zone ruvide rimaste opache. Questo contrasto fa risaltare le iridescenze di mica e le inclusioni minerali, senza compromettere l’aspetto “wild” del grezzo.
- Trattamento protettivo con cere e oli naturali – L’intero monolite incassato subisce un bagno a 40 °C in camera di vuoto a –0,5 bar con miscela di cera carnauba e olio di jojoba purificato. Questo trattamento penetra nei micro-pori (0,1–0,5 %) e stabilizza le tonalità, esaltando i colori naturali (grigio fumé del quarzo, viola dell’ametista, nero lucido dell’ossidiana, rosso/verde del diaspro, iridescenze della labradorite) e fornendo protezione a lungo termine.
L’intero processo richiede in media 15 ore nette per un pendente da 30 mm: circa 6 ore di lavorazione manuale diretta (pulizia, levigatura, incassatura, lucidatura) e 9 ore di fasi di attesa (essiccazioni, stabilizzazioni, fusioni).
Questa lunga sequenza garantisce che ogni Gioiello con Pietre Grezze Pilgiò sia un’opera unica, in cui la materia primordiale convive con l’eccellenza artigiana contemporanea.
FINITURE CHE DANNO VOCE AI GIOIELLI CON PIETRE GREZZE
Le finiture delle pietre grezze rappresentano l’ultimo, prezioso passaggio nella lavorazione artigianale Pilgiò, e contribuiscono a valorizzare l’identità primordiale del grezzo.
In ogni progetto, la scelta della finitura dipende dalla natura del singolo monolite, dalla profondità delle inclusioni (mica, ossidi) e dalla visione creativa dell’artigiano.
Ogni tecnica, quindi, non è solo un dettaglio estetico, ma il risultato di un attento dialogo tra materia, esperienza e ispirazione.
Finitura | Procedura | Effetto visivo | Outfit & pietre compagne |
---|---|---|---|
Naturale “Materia Viva” | Nessun trattamento meccanico: il monolite viene solo spazzolato con setola morbida e pulito con aria compressa per rimuovere polveri superficiali. | Superficie ruvida, texture autentica; irregolarità in primo piano | Look boho-chic, tessuti in lino grezzo, metallo brunito |
Spazzolatura “Nebbia Alpina” | Micro-spazzolatura con lana d’acciaio fine (grana 0000) per eliminare impurità e accentuare leggere sfumature interne. | Opaco-setoso, riflessi tenui su rilievi; mantiene rugosità controllata | Maglieria écru, pietre bianche (quarzo ialino, howlite) |
Lucidatura selettiva “Punte Splendenti” | Lucidatura a feltro con polvere di diamante 3 µm limitata a spigoli o punte naturali, pressione minima a 800 rpm per evitare eccessiva ruvidezza. | Contrasto tra punti speculari e zone grezze; scoperta di riflessi interni | Abito minimal nero, argento lucido, pietre diafani (opale) |
Oliatura protettiva “Rugiada Matutina” | Bagno in olio di lino polimerizzato a 40 °C in camera di vuoto a –0,5 bar per 2 h; rimozione dell’eccesso con panno in cotone grezzo. | Superfici leggermente satinate, saturazione cromatica, tonalità profonde | Tailleur earthy, diaspro, granato |
Incisione & riempimento “Trama Selvaggia” | Micro-incisioni a bulino sulle zone più compatte, riempite con cera naturale miscelata a pigmenti terrosi; asciugatura a 25 °C per 12 h. | Dettagli tridimensionali, contrasti chiaroscuro, texture vivida | Blazer dal taglio architettonico, opale grezzo |
Le finiture sopra elencate permettono a ogni Gioiello con Pietre Grezze Pilgiò di esprimere la propria anima primordiale, in un equilibrio perfetto tra materia autentica e maestria artigiana.
VANTAGGI PRATICI ED EMOZIONALI DEI GIOIELLI CON PIETRE GREZZE
I gioielli artigianali con pietre grezze offrono un connubio unico tra estetica autentica e benessere interiore.
Dal punto di vista pratico, la lavorazione manuale conserva la forma naturale di ciascun monolite, rendendo ogni pezzo irripetibile.
Le pietre grezze selezionate (quarzo, ametista, ossidiana, diaspro, labradorite) presentano una durezza variabile (5,5–7,0 sulla scala Mohs) che le rende resistenti all’uso quotidiano, pur richiedendo attenzioni minime per evitare graffi profondi.
La porosità ridotta (0,1–0,5 %) e la compattezza dei cristalli permettono di fissarle saldamente senza bisogno di irruvidimenti estetici eccessivi, ma piuttosto puntando su incassature a cera persa e malte epossidiche naturali che ne esaltano le texture.
Sul piano emozionale, i gioielli con pietre grezze favoriscono una connessione diretta con l’energia primordiale della Terra.
Il contatto tattile con superfici lievemente ruvide e il peso contenuto (densità media 2,35–2,70 g/cm³) trasmettono una sensazione di radicamento e protezione.
Ogni crepa, vena di ossido o falda di mica diventa un richiamo sensoriale alla storia millenaria del minerale, stimolando creatività, intuito e stabilità emotiva.
Indossare un monolite grezzo significa portare con sé un frammento di paesaggio naturale, un amuleto che aiuta a mantenere il focus mentale, attenuare l’ansia e favorire un dialogo più autentico con se stessi e con gli altri.
Scegliere un gioiello artigianale in pietra grezza significa abbracciare un oggetto che non solo impreziosisce l’aspetto esteriore, ma accompagna il benessere interiore, diventando simbolo di forza, autenticità e armonia.
Ulteriori Vantaggi delle Pietre Grezze:
- Varietà cromatiche multifaccettate – Le sfumature naturali e le inclusioni (mica 1–5 %, ossidi di ferro, feldspato) creano giochi di luce e bagliori iridescenti, rendendo ogni grezzo un piccolo capolavoro sensoriale.
- Prezzo accessibile rispetto alle gemme tagliate – Un monolite artigianale di quarzo o diaspro ha un costo mediamente inferiore di 70–80 % rispetto a una gemma tagliata di egual peso, pur offrendo un carattere estetico unico.
- Unicità naturale – Ogni frammento si differenzia per venature, inclusioni e texture: nessun gioiello è uguale all’altro, garantendo esclusività totale.
- Sostenibilità ed eco-compatibilità – L’estrazione utilizzata da Pilgiò avviene prevalentemente a mano o con interventi meccanici a basso impatto, riducendo del 60 % l’impronta carbonica rispetto alle cave tradizionali. I ritagli e gli scarti vengono recuperati per realizzare piccoli pendenti o componenti di mosaico.
- Stimolo sensoriale – La superficie leggermente porosa e ruvida gratifica al tatto, mentre le iridescenze interne (soprattutto in labradorite e diaspro) catturano lo sguardo, favorendo uno stato di presenza mentale e calma.
- Durabilità cromatica e meccanica – A differenza di turchese o malachite, molte pietre grezze (come la labradorite e l’ossidiana) mantengono inalterato il colore nel tempo; la loro durezza (6–7 Mohs) le rende resistenti a piccoli urti e abrasioni superficiali, se custodite correttamente.
Indossare un gioiello con pietra grezza Pilgiò significa portare sempre con sé un frammento di materia primordiale, plasmato con rispetto e sapienza artigiana, capace di generare equilibrio emotivo e uno stile organico, autentico e senza tempo.
RICONOSCERE LA QUALITÀ DEI GIOIELLI CON PIETRE GREZZE PILGIÒ
Acquistare un gioiello Pilgiò significa investire in un frammento autentico della materia primordiale, lavorato con cura e trasparenza.
Per tutelare al meglio questo investimento-sia in termini economici sia emotivi-Pilgiò adotta una serie di controlli e test di qualità che garantiscono la genuinità, la stabilità e l’unicità di ogni pietra grezza.
I quattro indicatori fondamentali, spiegati nel dettaglio per comprenderne valore e utilità, sono:
- Criteri di selezione Pilgiò per le pietre grezze
- Cosa indica: Pilgiò valuta ogni monolite in base a percentuali di inclusioni (mica 1–5 %, ossidi di ferro ≤ 2 %) e verifica l’assenza di microfratture visibili a 20× ingrandimenti.
- Perché è importante:
- Solidità strutturale: un contenuto eccessivo di minerali secondari o eventuali fratture interne possono compromettere la resistenza della pietra, aumentando il rischio di scheggiature durante la lavorazione o nell’uso quotidiano.
- Gioco di luce equilibrato: la presenza controllata di mica garantisce iridescenze vivide ma non invasive, creando punti luce senza aree spente o grigiastre.
- Selezione restrittiva: meno del 30 % dei blocchi estratti rispetta questi parametri, assicurando che ogni pezzo Pilgiò sia privo di difetti interni che potrebbero alterarne bellezza e durabilità.
- Punzone PILGIO su castone
- Cosa indica: su ogni montatura Pilgiò compare il semplice punzone “PILGIO” inciso al laser, a conferma che il 100 % della superficie visibile del grezzo è autentica, non colorata e non trattata.
- Perché è importante:
- Tutela contro imitazioni: sul mercato delle pietre grezze possono circolare pezzi trattati o imitazioni (ad esempio ossidiana vetrificata o diaspro tinto). Il punzone “PILGIO” garantisce che l’intera superficie del grezzo sia naturale.
- Trasparenza per il collezionista: controllando con una lente l’incisione e verificando l’aspetto delle inclusioni (assenza di residui di vernice o pigmenti), chi acquista può essere certo di possedere un frammento privo di alterazioni.
- Valore nel tempo: un gioiello contraddistinto dal punzone ufficiale Pilgiò mantiene un valore più stabile, perché riconoscibile come pezzo realizzato con materie prime d’eccellenza e lavorazione artigianale certificata.
- Spectro-QR invisibile
- Cosa indica: applicato in modo discreto su una parte metallica, un micro-datamatrix (1,0 mm) rimanda al certificato elettronico. Scansionando con uno smartphone, si accede ai risultati di analisi Raman e FG-XRF che dettagliano:
- Il minerale dominante (quarzo, diaspro, labradorite, ossidiana, ametista).
- Le percentuali di inclusioni (mica, ossidi di ferro, feldspato).
- Le coordinate di provenienza (lotto, cava, data di estrazione, eventuali trattamenti preliminari).
- Perché è importante:
- Autenticità verificabile: l’analisi Raman conferma la firma molecolare del silice o dei minerali secondari; la FG-XRF evidenzia l’impronta degli elementi (Fe, Mg, Al, K). Questo passaporto geochimico esclude ogni dubbio su possibili miscele o colorazioni artificiali.
- Tracciabilità completa: chi indossa il gioiello può risalire all’origine esatta del grezzo e alla sua storia, rafforzando il legame con la terra di provenienza.
- Trasferibilità del valore: in caso di successione o vendita, il certificato digitale garantisce l’identità del pezzo, preservandone il valore emotivo e collezionistico.
- Cosa indica: applicato in modo discreto su una parte metallica, un micro-datamatrix (1,0 mm) rimanda al certificato elettronico. Scansionando con uno smartphone, si accede ai risultati di analisi Raman e FG-XRF che dettagliano:
- Streak test mirato
- Cosa indica: ogni pietra grezza viene sottoposta a prova su piastra di porcellana non smaltata e vetro temperato. I risultati attesi differiscono in base al tipo di minerale:
- Quarzo / Ametista (Mohs 7): la polvere lasciata sulla porcellana deve risultare bianco-nebulosa.
- Diaspro (Mohs 6,5–7): la polvere deve essere rosso-marrone intenso, sintomo di elevato contenuto di ematite.
- Ossidiana (amorfica, Mohs 5,5–6): lascia traccia grigio-ardesia sul vetro e polvere leggermente argentata sulla porcellana, tipica del vetro vulcanico.
- Labradorite (Mohs 6–6,5): traccia bianco-grigiastra, indicativa della presenza di feldspati calco-sodici e silicati.
- Perché è importante:
- Verifica rapida sul luogo di acquisto: basta poche passate con leggera pressione per ottenere indicazioni immediate sulla tipologia di minerale.
- Individuare trattamenti non dichiarati: se un diaspro lascia polvere pallida o biancastra, può essere stato riempito con resine; se l’ossidiana non produce la caratteristica traccia grigia, potrebbe trattarsi di vetro artificiale.
- Salvaguardia del valore: un risultato conforme (polvere dei colori descritti) conferma la natura 100 % naturale del frammento, senza riempitivi o lucidanti definitivi.
- Cosa indica: ogni pietra grezza viene sottoposta a prova su piastra di porcellana non smaltata e vetro temperato. I risultati attesi differiscono in base al tipo di minerale:
Perché questi indicatori contano davvero
- Protezione dell’investimento: ogni singolo controllo (criteri di selezione, punzone, Spectro-QR, streak test) evita l’acquisto di materiali alterati o di qualità inferiore. Un monolite Pilgiò certificato mantiene il proprio valore e racconta, al contempo, la memoria geologica del pianeta.
- Esperienza sensoriale autentica: sapere di possedere un grezzo privo di fratture nascoste, con percentuali di inclusioni ottimali e corredato di analisi Raman/FG-XRF, regala un’intensa gratificazione: toccare, indossare e contemplare la materia nella sua forma più pura.
- Responsabilità ambientale e sociale: Pilgiò sceglie pietre estratte secondo pratiche a basso impatto (cave artigianali senza esplosivi) e devolve una quota del ricavato a progetti di tutela dei lavoratori e dell’ambiente locale. Verificare la tracciabilità tramite Spectro-QR significa anche assicurarsi dell’origine sostenibile del grezzo.
Riconoscere la qualità di un Gioiello con Pietre Grezze Pilgiò significa apprezzare la sinergia fra rigore gemmologico, maestria artigiana e rispetto per la Terra.
Solo così ogni pezzo si conferma non come un semplice accessorio, ma come un’autentica testimonianza di unicità e memoria geologica.
MANUTENZIONE DOMESTICA DEI GIOIELLI CON PIETRE GREZZE
Prendersi cura dei gioielli con pietre grezze significa preservare la loro bellezza unica e garantire che ogni frammento continui a raccontare la propria storia geologica.
Il seguente protocollo, suddiviso in fasi mensili, trimestrali e annuali, è pensato per offrire un approccio completo alla pulizia, all’asciugatura e alla protezione dei tuoi gioielli, assicurando che mantengano intatte superficie, inclusioni e colorazioni naturali.
- Bagno tiepido mensile (30 °C)
- Riempire un contenitore con acqua distillata riscaldata a circa 30 °C.
- Aggiungere 2–3 gocce di sapone neutro (senza profumi, coloranti o sbiancanti) e un pizzico di bicarbonato (0,2–0,3 g) per creare una soluzione leggermente alcalina (pH ≈ 8).
- Immergere il gioiello per 2–3 minuti, girandolo delicatamente ogni 30 secondi per favorire il distacco di sporco e polveri.
- Evitare assolutamente limone, aceto o altri acidi che potrebbero opacizzare o intaccare le inclusioni minerali.
- Spazzolatura con pennello a setole morbide
- Utilizzare un pennello in pelo naturale (capra o bue) o setole sintetiche extra-morbide (grana 000–00).
- Passare il pennello seguendo le venature e i bordi naturali della pietra, esercitando una pressione leggera (0,1–0,2 N) per rimuovere polvere e detriti senza graffiare la superficie.
- Concentrarsi sulle inclusioni di mica e sulle piccole ruvidezze, evitando di insistere sulle punte più fragili dei cristalli.
- Risciacquo con acqua osmotizzata
- Risciacquare rapidamente il gioiello sotto un leggero flusso di acqua osmotizzata (priva di minerali) per eliminare residui di sapone e bicarbonato.
- Non lasciare il pezzo immerso più di 10 secondi per evitare saturazione di umidità.
- L’acqua filtrata tramite osmosi, libera da calcio e magnesio, previene la formazione di patine biancastre.
- Asciugatura a flusso d’aria fredda
- Utilizzare un phon impostato su aria fredda o alla minima temperatura (≤ 30 °C), mantenendo una distanza di 20 cm per 20–30 secondi.
- Alternativamente, tamponare con un panno in microfibra pulito per assorbire l’umidità senza graffiare.
- Verificare che scanalature e incassature metalliche siano del tutto asciutte prima di riporre il gioiello.
- Oliatura protettiva “terra viva”
- Applicare 1–2 gocce (0,05–0,1 mL) di olio di jojoba micronizzato su un panno di microfibra pulito.
- Strofinare delicatamente l’intera superficie della pietra, con particolare attenzione alle zone leggermente opache o più porose (0,1–0,5 % di porosità).
- Lasciare riposare il gioiello su un panno morbido (velluto blu scuro o cotone grezzo) per 10–15 minuti, consentendo all’olio di penetrare nei micropori (fino a 50–100 µm di profondità).
- Rimuovere eventuale eccesso di olio con un panno asciutto, lasciando solo il leggero film penetrato.
- Lucidatura selettiva delle montature metalliche
- Utilizzare un tampone in camoscio leggermente impregnato di cera microcristallina per lucidare solo le parti metalliche (bronzo brunito, rame, titanio, argento ossidato).
- Procedere con movimenti circolari e pressione leggera (circa 0,2 N) su superfici di 1–2 cm² alla volta.
- Evitare assolutamente di strofinare la pietra grezza con la cera, per non ostruire porosità o alterare la texture naturale.
- Rimuovere residui di cera dal metallo con un panno in microfibra; se tracce finiscono sulla pietra, eliminarle subito con un cotton fioc leggermente imbevuto di alcool isopropilico (≥ 99 %) e risciacquare con acqua osmotizzata.
- Pausa notturna in custodia areata
- Conservare il gioiello in un astuccio di cotone o lino grezzo, scelto per la sua traspirabilità; evitare custodie plastiche che intrappolano umidità.
- Inserire sempre una bustina di gel di silice nella custodia per mantenere un’umidità relativa intorno al 40–50 %; sostituirla ogni 2–3 mesi (i cristalli di gel diventano rosa quando esauriti).
- Tenere il gioiello lontano da fonti di calore diretto, luce solare intensa e ambienti eccessivamente umidi (bagni non ventilati o cucine senza cappa).
- Protezione durante viaggi e spostamenti
- Avvolgere il gioiello in carta VCI (Very Chargeable Corrosion Inhibitor, inodore) o in tessuto di cotone sottile imbevuto di qualche goccia di olio essenziale di lavanda, per proteggere da ossidazione e agenti inquinanti.
- Riporlo in un sacchetto di cotone imbottito con cotone idrofilo o ovatta per attutire urti e vibrazioni.
- Evitare sbalzi termici rapidi; in caso di trasferimento da climi molto umidi a climi secchi, tenere il pezzo nella sua custodia aperta per almeno 12 ore per acclimatazione.
- Controlli trimestrali
- Osservare il gioiello con una lente 10× alla luce naturale, verificando l’assenza di microfratture o scheggiature superiori a 0,2 mm.
- Se si nota una crepa in espansione, applicare subito una goccia di olio di jojoba per evidenziare eventuali nuovi sviluppi.
- Sostituire la bustina di gel di silice nella custodia; se necessario, ripetere la lucidatura selettiva del metallo per ravvivare patine opache.
- Verifica annuale in laboratorio Pilgiò
- Portare il gioiello per un controllo professionale che comprenda:
- Verifica degli incastri e consolidamento di eventuali zone fragili con resine naturali certificate.
- Pulizia ultrasonica a temperatura controllata (non superiore a 30 °C).
- Lucidatura professionale delle superfici metalliche con cere speciali e tamponi a pH neutro.
- Richiedere conferma sull’integrità del grezzo e sulle condizioni delle inclusioni mediante ispezione ottica a ingrandimento (20×).
- Portare il gioiello per un controllo professionale che comprenda:
Seguendo questo protocollo puntuale, i Gioielli con Pietre Grezze manterranno intatta la loro autenticità, bellezza materica e valore emozionale nel tempo.
SERVICE PROFESSIONALE PILGIÒ DEI GIOIELLI CON PIETRE GREZZE
Prendersi cura dei gioielli con pietre grezze significa rispettare la materia nella sua forma più autentica e preservarne bellezza e stabilità.
Il servizio professionale Pilgiò è pensato per offrire una manutenzione avanzata dedicata alle pietre grezze: ogni fase è studiata per rimuovere impurità, ravvivare le inclusioni naturali e verificare la solidità degli incastri, senza alterare la superficie né la struttura minerale.
Questo intervento specialistico, incluso gratuitamente entro il primo anno dall’acquisto, garantisce che ogni pezzo mantenga intatta la propria unicità e durata nel tempo.
Fase | Tecnica | Obiettivo | Tempo |
---|---|---|---|
Detersione a ultrasuoni soft | 26 kHz, acqua osmotizzata a < 35 °C | Rimuovere polveri e residui di sapone senza stress termico, preservando texture e inclusioni | 8 min |
Spazzolatura ultrafine | Pennello in pelo naturale (grana finissima) | Eliminare detriti da micro-venature e incrostazioni leggere senza graffiare la superficie | 6 min |
Risciacquo con acqua osmotizzata | Getto leggero di acqua priva di minerali | Eliminare residui di detersione evitando depositi calcarei che opacizzerebbero il grezzo | 4 min |
Asciugatura a flusso d’aria fredda | Phon su aria fredda (≤ 30 °C), distanza 20 cm | Asciugare rapidamente ogni traccia di umidità, anche in incastri e cavità, senza surriscaldare | 5 min |
Micro-oliatura sottovuoto | Olio di jojoba micronizzato, camera a – 0,5 bar | Saturare micropori (0,1–0,5 %), ravvivare sfumature cromatiche e proteggere dalle abrasioni | 10 min |
Verifica microfratture | Microscopio 50× | Controllare l’eventuale presenza di crepe superiori a 0,2 mm e prevenire propagazione | 6 min |
Rilucidatura selettiva metallo | Ruota in camoscio + cera microcristallina (solo su metallo) | Restituire brillantezza alle griffe e alle montature, proteggendo da corrosione e ossidazione | 5 min |
Consolidamento punti fragili | Applicazione mirata di resina naturale priva di solventi (se necessario) | Riparare piccole scheggiature o microfratture senza alterare l’aspetto originale del grezzo | 7 min |
Controllo finale di stabilità | Ispezione visiva, verifica incastri e gioco tra pietra e metallo | Confermare assenza di tensioni interne e garantire che il grezzo sia saldamente fissato | 4 min |
I tempi si riferiscono a un singolo pendente o anello da circa 30 mm; possono variare in base alla complessità e alle condizioni del pezzo.
Il servizio professionale Pilgiò assicura una cura completa: dalla rimozione delicata di impurità all’applicazione di trattamenti di consolidamento, ogni intervento è eseguito secondo protocolli testati in laboratorio. In questo modo il vostro Gioiello con Pietra Grezza manterrà nel tempo il suo carattere autentico, la lucentezza delle inclusioni e la solidità degli incastri.
CONSERVAZIONE QUOTIDIANA: IL “MICRO-CLIMA” IDEALE PER I GIOIELLI CON PIETRE GREZZE
Anche lontano dal laboratorio artigiano, le pietre grezze richiedono attenzioni quotidiane per preservare la loro bellezza autentica e la struttura naturale.
Una conservazione corretta aiuta a evitare graffi, microfratture e alterazioni cromatiche dovute a fattori ambientali. Pilgiò consiglia alcune semplici buone pratiche per ricreare un “micro-clima” protetto, rispettoso della porosità e della sensibilità delle pietre grezze, permettendo di mantenere inalterato valore e aspetto nel tempo.
- Custodia in cotone grezzo individuale
Utilizzare un astuccio singolo in tessuto di cotone grezzo per ogni gioiello. Il cotone evita sfregamenti con superfici più dure (come quarzo o ametista) e protegge la pietra grezza dai contatti accidentali che potrebbero generare micro-graffi o scheggiature. - Temperatura costante tra 15 °C e 22 °C
Conservare i gioielli in un ambiente con temperatura stabile per prevenire shock termici. Variazioni improvvise possono causare l’apertura di micro-venature nelle pietre grezze, specialmente in quelle contenenti inclusioni di mica o ossidi, compromettendo l’integrità strutturale. - Evitare l’esposizione diretta a luci LED forti
Le sorgenti LED di potenza elevata, soprattutto con emissione UV residua, possono nel tempo attenuare le sfumature naturali delle pietre (es. riflessi iridescenti in labradorite o toni profondi in diaspro). Alternare la posizione del gioiello o riporlo quando non indossato per periodi prolungati. - Assorbilumidità naturale con riso integrale
Inserire all’interno della custodia una bustina di riso integrale, sostituendola ogni tre mesi. Il riso cattura l’umidità in eccesso, riducendo il rischio di formazioni di muffe o ossidazioni sulle parti metalliche, e prevenendo l’impatto di un’umidità relativa troppo alta (oltre il 60 %). - Evitare contatto con profumi, cosmetici e detergenti
Spruzzi di profumo, lozioni o sostanze chimiche da detergenti possono depositarsi nelle microcrepe del grezzo, alterando la lucentezza e saturazione dei colori. Indossare il gioiello solo dopo aver lasciato asciugare completamente qualsiasi prodotto applicato sulla pelle. - Piani di appoggio morbidi e puliti
Quando non indossato, riporre il gioiello su un panno di microfibra pulito o su un supporto imbottito. Evitare superfici ruvide o piene di polvere che potrebbero graffiare le aree a rilievo della pietra grezza. - Rotazione d’uso e controllo visivo settimanale
Alternare l’uso dei gioielli per evitare usura concentrata su un singolo pezzo. Ogni settimana, ispezionare rapidamente il grezzo alla luce naturale, controllando l’assenza di nuove microfratture o depositi di polvere nelle inclusioni.
Seguendo questi accorgimenti quotidiani, i Gioielli con Pietre Grezze manterranno intatte la loro autenticità, il carattere materico e la durata nel tempo.
SITUAZIONI CRITICHE E CONTROMISURE PER I GIOIELLI CON PIETRE GREZZE
Le pietre grezze, con le loro superfici autentiche e texture irregolari, possono andare incontro a danni specifici in diverse circostanze quotidiane.
Riconoscere subito i segni di un’aggressione-che sia chimica, termica o meccanica-permette di intervenire in modo mirato e ridurre al minimo l’impatto.
Scenario | Rischio | Soluzione |
---|---|---|
Piscina clorata | Cloro penetra nei micro-pori, provoca opacità e micro-sfaldature | Risciacquo immediato in acqua corrente, asciugare con microfibra, applicare olio di jojoba entro 30 min |
Sauna oltre 60 °C | Surriscaldamento provoca micro-crepe e perdita di riflessi | Togliere il gioiello prima dell’ingresso; se già esposto, portare in laboratorio per micro-oliatura |
Urto violento | Scheggiature lungo vene minerali e inclusioni fragili | Rimuovere frammenti instabili, affidare il pezzo a un artigiano per micro-riempimento con resina naturale e lucidatura |
Detergenti per metallo | Ingredienti aggressivi opacizzano montatura e stressano il grezzo | Evitare il contatto; se usati, lavare metallo con panno in camoscio e pasta diamantina, non toccare la pietra |
Cosmetici a base acida (AHA) | pH basso altera colorazione, attenua iridescenze | Tamponare con panno umido, neutralizzare con bicarbonato (soluzione satura), risciacquare e asciugare subito |
Luce solare diretta prolungata | Sbiadimento dei toni, riduzione dell’effetto iridescente | Riporre in custodia al riparo, alternare rotazione del pezzo; in laboratorio recupero con micro-oliatura |
Contatto con profumi alcolici | Residui impregnano micropori, alterano saturazione cromatica | Pulire subito con microfibra umida, asciugare, applicare uno strato leggero di olio di jojoba |
Polvere e inquinamento urbano | Particelle fini si depositano nelle incassature, velano inclusioni | Passare pennello morbido sulle venature, risciacquare con acqua priva di minerali, asciugare con aria fredda |
Proteggere un gioiello con pietra grezza significa anticipare le possibili aggressioni di cloro, calore, urti o sostanze chimiche.
Intervenire tempestivamente con le corrette contromisure contribuisce a preservare le caratteristiche originali del minerale, assicurando che ogni pezzo mantenga intatta la sua bellezza e il suo valore nel tempo.
FAQ SULLE PIETRE GREZZE DEI NOSTRI GIOIELLI
Le pietre grezze, caratterizzate da superfici non levigate e inclusioni naturali, richiedono cure specifiche per conservarne l’autenticità e il fascino materico.
In questa sezione rispondiamo alle domande più frequenti relative all’utilizzo e alla manutenzione delle pietre in forma naturale, offrendo consigli pratici basati sulle caratteristiche intrinseche di ciascun minerale.
Domanda | Risposta |
---|---|
1. Le pietre grezze possono sbiadire alla luce del sole? | Molte pietre grezze (quarzo, diaspro, ossidiana) sono fotostabili, ma alcune varietà contenenti inclusioni delicate (ad esempio labradorite o ametista) possono attenuare leggermente il colore se esposte per lunghi periodi a radiazione solare diretta (UV > 100 W/m²). Per evitare sbiadimenti, conservarle all’ombra o in custodie filtranti che riducano la luce intensa, mantenendo la temperatura costante. |
2. È sicuro usare pulitori ad ultrasuoni su pietre grezze? | In genere è sconsigliato: la cavitazione (frequenza 25–40 kHz) può propagare micro-fratture o staccare inclusioni di mica e ossidi. Per una pulizia casalinga, è preferibile un panno in microfibra leggermente inumidito con acqua tiepida e un detergente neutro. I pulitori ad ultrasuoni sono riservati ai laboratori specializzati che possono controllare temperatura (< 35 °C) e frequenza per evitare danni. |
3. Le pietre grezze macchiano la pelle o i tessuti? | Le pietre grezze autentiche non rilasciano pigmenti; eventuali tracce di colore possono derivare da polvere minerale superficiale (ossidi), rimossa con una semplice pulizia. Soltanto pietre artificiali o trattate con tinte organiche potrebbero trasferire colore. Prima dell’uso, si consiglia di pulire la pietra con un panno in microfibra asciutto. |
4. Quanto sono resistenti alle scheggiature? | Dipende dalla durezza Mohs e dalla struttura interna: l’ossidiana (5,5–6), il diaspro (6,5–7), il quarzo e l’ametista (7) e la labradorite (6–6,5) offrono un buon compromesso tra durezza e resistenza all’usura quotidiana. Tuttavia, urti diretti su spigoli vivi o cadute su superfici dure possono causare scheggiature lungo vene di inclusioni. È importante maneggiare sempre con una certa cautela. |
5. Come pulisco le pietre grezze a casa? | Immergere brevemente (2–3 min) in acqua tiepida (28–32 °C) con una piccola quantità di sapone neutro (senza profumi o coloranti). Utilizzare un pennello a setole morbide per rimuovere polvere e incrostazioni dalle increspature. Risciacquare con acqua priva di minerali (osmosizzata o filtrata), tamponare con microfibra asciutta e, se necessario, applicare una leggera oliatura con olio di jojoba o di mandorle dolci puro. |
6. Le pietre grezze resistono all’acqua salata? | Non è consigliabile: i sali (cloruri, solfati) possono penetrare nei micropori (0,1–0,5 %) e depositarsi, creando macchie lattiginose o corrosioni superficiali. In caso di contatto con acqua di mare, risciacquare immediatamente con acqua dolce a temperatura ambiente, asciugare accuratamente e, se occorre, ripassare delicatamente con un pennello e un filo d’olio protettivo per proteggere le superfici. |
7. Ogni quanto controllare le montature e gli incastri? | Per un uso quotidiano, si consiglia un controllo trimestrale: ispezionare con lente 10× eventuali giochi superiori a 0,02 mm nelle griffe o nelle cornici. In caso di usura visibile o lieve instabilità del grezzo, intervenire con una piccola lucidatura selettiva del metallo e, se necessario, richiedere un consolidamento professionale delle zone fragili. |
8. Le pietre grezze provocano allergie? | I minerali come quarzo, diaspro, ossidiana, ametista e labradorite sono privi di nickel; pertanto il rischio di reazioni allergiche dovute alla pietra stessa è nullo. Su pelli molto sensibili, è invece importante prestare attenzione al metallo delle montature (argento, bronzo, ottone): è consigliabile scegliere leghe nickel-free o placcate con materiali anallergici (oro, rodio). |
9. Posso miscelare diverse pietre grezze nello stesso gioiello? | Sì: l’abbinamento di più varietà di grezzo (ad esempio diaspro e ametista, labradorite e ossidiana) crea contrasti materici e cromatici interessanti. È importante però considerare le differenze di durezza (per evitare che una più fragile si graffi a contatto con una più dura) e le temperature di termoconduzione (alcuni minerali si riscaldano più rapidamente). Pianifica l’incastro in modo che ogni frammento abbia sufficiente spazio. |
10. Le pietre grezze possono essere lucidate completamente? | La lucentezza totale di una superficie grezza annullerebbe l’effetto materico e le inclusioni caratterizzanti. Si preferisce una lucidatura selettiva: solo alcuni punti o punte naturali vengono levigati con ossido di cerio o polvere diamantina 3 µm, mentre la maggior parte resta opaca. Questo crea un’interazione di riflessi e texture che rende unica ogni pietra. |
11. Come distinguo un grezzo autentico da un sintetico? | Un grezzo autentico mostra variazioni cromatiche irregolari, venature di inclusioni minerali (mica, ossidi), e a volte micro-fessure interne. Le controparti sintetiche o vetrificate appaiono uniformi, senza venature naturali, e talvolta presentano bolle d’aria o reticoli regolari tipici del vetro artificiale. All’ingranditore si nota un aspetto più naturale, con reticolo granulare (quarzo) o texture vetrosa senza bolle (ossidiana). |
12. Posso indossare il mio gioiello in pietra grezza durante l’attività fisica? | È meglio evitare attività ad alto impatto (sport di contatto, sollevamento pesi, arrampicata) per prevenire urti violenti e sfregamenti su superfici ruvide. Un’attività leggera (yoga, passeggiata) è consentita, purché si sospenda l’uso in caso di sudore eccessivo o esposizione a polveri. Dopo l’esercizio, pulire rapidamente con un panno umido e, se necessario, asciugare e oliarlo leggermente. |
13. Posso immergere le pietre grezze in oli profumati o bagni aromatici? | Si sconsiglia: gli oli essenziali possono contenere solventi o componenti lipidici che penetrano nei micropori e modificano la tonalità naturale. Se il contatto è casuale, risciacquare subito con acqua tiepida, pulire con microfibra e asciugare. Se si desidera un effetto aromatico, meglio utilizzare piccole bustine di tessuto esterno che contengano la pietra ma non permettano il contatto diretto con oli o essenze. |
14. Le pietre grezze vanno lucidate da un professionista? | Sì, almeno una volta all’anno si consiglia un check professionale per micro-lucidare selettivamente solo le aree necessarie, consolidare eventuali micro-fratture e ripristinare oliatura profonda. Gli artigiani esperti utilizzano tecniche soft-touch e analisi con microscopio 50× per intervenire solo dove serve, preservando le caratteristiche originali della roccia. |
15. È consigliabile alternare l’uso di più gioielli con pietre grezze? | Sì: alternare diversi pezzi evita l’usura cronica su una singola pietra. Le pietre grezze sono porose (0,1–0,5 %) e, indossate continuamente, possono accumulare polvere, sudore o micro-residui di cosmetici. Alternando l’uso e permettendo riposi regolari (almeno 48 h tra un utilizzo e l’altro), si mantiene la saturazione cromatica e si riduce il rischio di danneggiamenti. |
Queste risposte offrono una panoramica completa su come gestire, proteggere e valorizzare le tue pietre grezze, trasformando ogni gioiello in un compagno resistente e affascinante per la vita di tutti i giorni.
QUATTRO BUONE RAGIONI PER SCEGLIERE UN GIOIELLO CON PIETRE GREZZE PILGIÒ
Acquistare un gioiello Pilgiò in pietra grezza significa ben più che possedere un ornamento: è instaurare un rapporto profondo con la materia primordiale, fatto di rispetto per la natura, per il lavoro artigiano e per le storie che ogni frammento porta con sé.
Dalla selezione del monolite alla rifinitura finale, ogni fase è permeata di cura, di scelte etiche e di una visione che punta a un equilibrio autentico tra bellezza, sostenibilità e durata.
Il risultato non è mai banale: ogni pezzo è un piccolo universo da indossare, capace di raccontare la propria unicità.
Ecco quattro motivi concreti e tangibili per cui un gioiello con pietra grezza Pilgiò è molto più di un semplice accessorio.
- Espressione di unicità materica
- Ogni monolite viene selezionato in base a inclusioni, sfumature e texture uniche: non trovi mai due pietre identiche. Indossando un Pendenti, un Anello o un Ear-Cuff con pietra grezza Pilgiò, porti con te una sezione intatta di natura selvaggia, non un design ripetuto in serie.
- Le superfici leggermente ruvide, le vene di mica o ossidi e le forme irregolari raccontano la storia millenaria del minerale: indossare quel frammento significa portare in sé un ricordo diretto di vulcani spenti, faglie profonde e correnti idrotermali.
- Il contrasto naturale tra metallo e grezzo crea dialoghi materici che nessun cabochon levigato potrà mai eguagliare: ogni spostamento di luce fa respirare il colore e rivela riflessi inattesi, rendendo il gioiello “vivo” in ogni istante.
- Filiera trasparente e responsabilità sociale
- Pilgiò seleziona pietre grezze provenienti da cave artigianali certificate, dove l’estrazione avviene senza esplosivi e con impatto minimo sul territorio. Ogni blocco è tracciato dal luogo di raccolta fino al banco di lavorazione, garantendo trasparenza e rispetto per le comunità locali.
- Nessuna fase viene delocalizzata in stabilimenti anonimi: dalla prima ispezione visiva alla spazzolatura finale, ogni passaggio avviene nel nostro laboratorio orafo Pilgiò a Milano, nelle mani degli stessi artigiani che hanno scelto e modellato la pietra.
- Parte del ricavato viene destinato a progetti di formazione per giovani apprendisti lapidari e alla tutela dei sentieri minerari nelle aree di estrazione; in questo modo, chi indossa un gioiello Pilgiò sostiene concretamente un’economia circolare e solidale.
- Manutenzione inclusa per due anni
- Ogni creazione con pietra grezza Pilgiò è corredata di un programma di assistenza semestrale: controllo incastri, micro-lucidatura selettiva delle montature e oliatura protettiva della pietra sono compresi nel prezzo per i primi 24 mesi.
- La natura grezza del monolite richiede attenzioni particolari: le micro-fessure possono essere consolidate, gli spigoli più delicati ripassati con resine naturali, e le iridescenze di mica ravvivate tramite oliatura mirata.
- Grazie a questo servizio, il tuo gioiello non perde mai il suo carattere primordiale: bastano pochi minuti in atelier ogni semestre per mantenere intatte saturazione, texture e sicurezza delle montature.
- Sostenibilità concreta e packaging eco-design
- Le pietre grezze provengono da fornitori che adottano pratiche di estrazione a basso impatto: l’uso di attrezzi manuali e di piccoli macchinari riduce le emissioni di CO₂ del 60 % rispetto alle estrazioni industriali.
- I metalli utilizzati (bronzo, rame, titanio, argento ossidato) sono riciclati al 100 % e saldati con processi a cera persa a basse temperature, contenendo ulteriormente consumi energetici.
- Il confezionamento avviene in scatole di carta FSC senza plastica, con inserti in cotone grezzo e cartoncino riciclato: persino il nastro è in fibra di lino naturale. Ogni spedizione è compensata tramite crediti di carbonio certificati, rendendo la scelta di un gioiello Pilgiò davvero carbon-neutral.
Non si tratta solo di “indossare un frammento di terra”: un gioiello con pietra grezza Pilgiò è un archivio di memorie geologiche, un compagno che evolve con te.
Le micro-pieghe di mica riflettono le strade che percorri, le vene di ossido si tingono dei tuoi ricordi quotidiani, i rilievi grezzi respirano in sincronia con i tuoi movimenti.
Scegliere un gioiello Pilgiò significa portare al collo, al dito o all’orecchio un capitolo di storia antica e un impegno verso il futuro: un ponte tra la tua essenza e la materia primordiale, oggi, domani e per sempre.