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Gioielli di Ricerca Artigianali made in Italy

Come Scegliere la Collana Giusta a Seconda della Scollatura

collana prodotta con fusione argentamento

La collana può esaltare o sbilanciare una scollatura: conoscere le regole di proporzione trasforma un dettaglio in un punto luce strategico che può dare la svolta al tuo outfit.

Collane e scollature: quali Collane Stanno Bene su quali Scollature?

Per facilitare la tua scelta, abbiamo preparato per te una comoda tabella da screenshottare come promemoria per tutte le volte in cui ti troverai a dover scegliere la collana giusta per lo scollo che indossi:

ScollaturaTipo di collana consigliata
A cuoreGirocollo o collana corta con pendente centrale
A VCollana a Y, pendente a goccia, catenina sottile verticale
A barchettaCollana lunga, collana a più fili
TondaGirocollo, collana statement rotonda
All’americana (halter)Collana minimal o nessuna; protagonisti gli orecchini
QuadrataCollana geometrica o con linee angolari
Collo alto (dolcevita)Collana lunga, maxi catena o sopra al tessuto
Spalle scoperte (off shoulder)Choker, collana aderente al collo

Esempi di Collane da Indossare su Scollature Diverse

Per occasioni speciali, soprattutto se hai già in mente un vestito con un particolare tipo di scollatura, potresti considerare l’idea di commissionare una collana su misura a una gioielleria artigianale, così da ottenere un accessorio perfettamente abbinato.

Ad aiutarci in questo, c’è il laboratorio orafo Pilgiò, che può affiancarti nella creazione del modello di collana più adatto, realizzando un gioiello artigianale pensato su misura per valorizzare la scollatura del tuo abito.

Alcuni esempi di creazioni che è possibile far realizzare dai nostri esperti del gioiello sono:

  • 1. Scollatura a V: linea che converge sul busto: la collana deve seguirne l’angolo con grazia sartoriale.
    • Collana “princess” con ciondolo a goccia: il ciondolo, scolpito a mano in ametista o quarzo lemon, deve terminare uno-due centimetri sopra il punto più profondo della V per prolungarne l’effetto slanciante senza coprire l’apertura. La catena, realizzata in argento brunito satinato, crea un gioco di chiaroscuro che guida lo sguardo dal collo al centro del décolleté. Scegli una pietra con taglio a pera o a navette per accentuare l’effetto verticale: la simmetria tra la “punta” del pendente e quella della scollatura genera un senso di continuità visiva estremamente armonioso.
    • Layer sottili a cascata: tre catenine di 35 cm, 40 cm e 45 cm in oro giallo 9 kt martellato ospitano micro-pietre graduate in dimensione; la loro lunghezza è studiata per replicare la forma della V in miniatura. Ogni filo aggiunge profondità senza occupare spazio, creando riflessi multipli che si accendono a ogni movimento. Questa soluzione è perfetta su V medio-profonde, perché riempie lo spazio con un’eleganza ariosa e leggera, restando sotto il radar in situazioni formali come un colloquio o un evento business chic.
    • Evita collari rigidi e girocolli spessi: un collare in acciaio o un girocollo di pietre grosse interromperebbe l’effetto “frecce verso il basso” tipico della scollatura a V, accorciando il collo e creando un “blocco” visivo che toglie verticalità. Se desideri un accento vicino al volto, sostituiscilo con orecchini chandelier o ear-cuff minimal, lasciando al pendente il compito di dialogare con la V.
  • Scollatura girocollo (crew): bordo alto e tondo: la collana vive sopra il tessuto e diventa cornice luminosa del viso.
    • Collier rigido o choker da 35 cm: un anello martellato, lucido all’esterno e satinato all’interno, segue la base del collo con precisione quasi architettonica. Il metallo riflette la luce proveniente dall’alto, aprendo l’ovale del viso e staccandosi nettamente dal bordo della maglia; è l’ideale su magliette tinta unita, su pullover leggeri in filo di cotone e su abiti a manica corta in tessuti tecnici. Con un solo gesto ottieni quell’effetto “bordo gioiello” che trasforma il basic in un capo couture.
    • Maxi “bib” statement: un pettorale di placche irregolari in ottone dorato satinato o di frange sottili in argento ossidato scende di pochi centimetri sotto la clavicola coprendo parte del busto. Su un crew a tinta unita, il “bib” diventa protagonista e sostituisce completamente altri accessori: basta un rossetto coordinato per dare coerenza cromatica e il look è pronto per una serata di gala. Ogni placca è forgiata a fuoco e rifinita a bulino, per un aspetto organico che ricorda le sfaccettature della pietra grezza.
    • Sconsigliate lunghezze “princess” con pendente piccolo: finirebbero a metà del tessuto, in un “limbo” che né illumina il volto né dialoga con la vita. Se possiedi già un pendente di media lunghezza a cui tieni, indossalo sopra una camicia aperta o spostalo su una scollatura a V dove potrà dare il meglio.
  • Scollatura a barca: linea orizzontale che mette in risalto clavicole e spalle: serve equilibrio tra larghezza e verticalità.
    • Girogola aderente in perle d’acqua dolce: la collana si posa come un filo di luce a filo-pelle seguendo esattamente la curvatura del collo. Le perle, leggermente sfumate dal rosa cipria al bianco ghiaccio, creano un effetto “collar-bone highlighter” che valorizza l’osso senza appesantire. La chiusura a scomparsa sul retro mantiene il design pulito e consente al gioiello di sembrare sospeso.
    • Sautoir lungo annodato (90 cm): un rosario in argento dorato con intervalli di apatite azzurra scende oltre il busto, annodato all’altezza dello sterno. La linea verticale che si forma rompe l’ampiezza delle spalle, creando un contrappunto dinamico e slanciando l’intera figura. È un trucco perfetto per bilanciare fisicità “a trapezio” o spalle larghe.
    • Evita collane “princess”: terminerebbero proprio sulla stoffa, lasciando un fastidioso “vuoto d’aria” tra collana e bordo oppure, peggio, scivolando sotto il tessuto e sparendo alla vista ogni volta che ti muovi.
  • Scollatura sweetheart (a cuore): curva morbida che segue il seno: romantica per nature, sensuale per vocazione.
    • Pendenti a Y: la catenina finissima scende in un punto di luce che si adagia nel solco centrale, come una goccia di rugiada. Un taglio pera su ametista lavanda, incastonato con griffe a vista, “dipinge” una linea che guida l’occhio senza coprire i bordi arrotondati e richiama le sfumature rosate della pelle. Questo tipo di pendente, oscillando a ogni respiro, enfatizza la naturale tridimensionalità del busto.
    • Collane “princess” con centro rigido: un semicerchio di zirconi color champagne montati a griffe segue fedelmente la curva della scollatura. Un sottile filo di oro bianco sostiene la struttura, ma resta invisibile grazie alla lucidatura speculare che riflette il tono dell’incarnato. L’effetto è simile a un tattoo di luce: tantissimo impatto visivo, zero peso stilistico.
    • No ai collari stretti: schiacciano il collo, interrompono la linea ascendente collo-mento e fanno sembrare il busto più corto. Se ami i choker, abbinali a un abito con spalle scoperte o a una scollatura a barca, dove non competono con la curva del busto.
  • Scollatura quadrata: linee rette e angoli a 90° esigono geometrie pure per un dialogo moderno e deciso.
    • Choker “bar necklace”: una barra orizzontale di 4 cm cesellata a mano, sospesa su micro-cavi d’acciaio rivestiti, riprende l’angolo del décolleté creando un frame visivo quasi architettonico. È l’interpretazione gioiello della linea Bauhaus: pulita, equilibrata, priva di qualsiasi orpello. Perfetta in oro giallo satinato su abiti di lino grezzo o tailleur in lana secca.
    • Layer geometrici: un primo filo corto con rettangolo diamantato e un secondo, “matinée” da 50 cm, con cornice quadrata pavé dialogano come due piani prospettici sovrapposti. Il risultato è un gioco di pieni e vuoti che enfatizza la struttura rigida del corpetto senza rubargli la scena. L’oro rosa a specchio si sposa con outfit avorio o cipria, mentre l’oro bianco rodiato illumina tessuti scuri.
    • Evita pendenti rotondi oversize: la loro curva interrompe la coerenza grafica e attira troppo l’attenzione su un dettaglio stonato. Meglio riservarli a scolli tondi o a vestiti plain senza struttura geometrica.
  • Scollatura halter: il tessuto sale dietro il collo e libera le scapole, creando un taglio sport-chic dall’appeal estivo.
    • Collana lariat senza chiusura posteriore: due fili a serpentina si incrociano sul davanti e terminano in gocce di topazio London. Nessuna chiusura che infastidisca, zero attrito con il nodo dell’halter: il comfort è totale anche sotto il sole di agosto, mentre le pietre catturano bagliori turchesi che ricordano l’acqua marina.
    • Orecchini statement Pilgiò, collana assente: se l’abito halter presenta dettagli di ricamo o ruches, indossare orecchini pendenti (magari con turchesi grezzi incastonati a griffe aperte) libera il collo, mantiene pulita la schiena e sposta il focus sul movimento laterale del volto. È un ottimo espediente per chi desidera alleggerire la zona torace.
    • No ai girocolli posteriori: la chiusura potrebbe impigliarsi nel tessuto, generare frizione e, peggio, creare un rigonfiamento antiestetico dietro la nuca. Anche il più prezioso dei gioielli rischia di diventare scomodo se non dialoga con il taglio del vestito.
  • Scollatura off-shoulder: spalle scoperte, femminilità immediata: la collana deve esaltare la pelle nuda senza rubarle la scena.
    • Choker in velluto con charm centrale: un nastro di seta-velluto color notte sostiene un charm in onice lucido taglio cabochon. Il contrasto tra il velluto opaco e la lucentezza della pietra crea un effetto boudoir raffinato, abbracciando il collo come un segno calligrafico nero su carta avorio.
    • Collana “princess” multistrand: tre fili in argento diamantato (40-42-45 cm) seguono la curva clavicolare e danzano al ritmo del respiro. Le micro-maglie, tagliate a diamante, riflettono la luce in mille scintille discrete che fanno sembrare la pelle ancora più morbida e luminosa. È l’accessorio definitivo per un abito boho in garza di seta o per una blusa romantica in sangallo.
    • Evita collane lunghe che toccano il tessuto: ogni volta che ti muovi, il pendente batterà sul vestito e romberà la linea orizzontale pulita. Se desideri un effetto verticale, opta per una body-chain sottile che corre tra i seni e si chiude in vita, invisibile sotto i volant.
  • Dolcevita (turtleneck): collo alto e coprente: la collana diventa protagonista assoluta sul tessuto, non più sulla pelle.
    • “Opera” a più giri (70 cm+): una catena long in argento brunito con perle barocche distribuite in modo asimmetrico può essere indossata doppia intorno al collo, creando uno “scialle” gioiello che illumina frontale e laterale del busto. Le perle, lucide come gocce di luna, contrastano la base opaca del dolcevita in cachemire o maglia a coste sottili.
    • Pezzo scultura XXL: un pendente in ottone cesellato a mano, ispirato alle cupole della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, poggia a metà busto come un medaglione rinascimentale. La superficie martellata, rifinita con patina verde rame, dona vibrazioni artistiche e rende un semplice maglione un’opera da galleria d’arte.
    • Girocollo corto solo se il filato è sottile: su filati chunky, la collana rischia di “affondare” tra le coste e di scomparire; se proprio ami i choker, indossali a pelle, sotto un dolcevita compatto in jersey leggero che ne lasci trasparire il rilievo.
  • Scollatura profonda (plunging): v audace che scende fino allo sterno: richiede collana altrettanto audace ma sottilmente calibrata.
    • Lariat extra-long con diamantino mobile: un’unica catena snake in oro bianco rodiato scende oltre il diaframma; un piccolo diamante taglio brillante scorre lungo la “Y” e si ferma dove preferisci, modulando il grado di sensualità. Il movimento del diamante crea bagliori discreti che seguono il ritmo della respirazione, enfatizzando la verticalità senza coprire nulla.
    • Body-chain sottile: un invisibile filo in oro 9 kt abbraccia la nuca, scende nell’incavo della V, attraversa il ventre e si chiude sulla schiena. Aggiunge un secondo layer di fascino quando l’abito si muove, rivelando lampi metallici sulle costole e sopra la vita. È l’accessorio preferito da chi vuole stupire con eleganza minimal.
    • Banditi pendenti medi: un pendente che termina a metà sterno spezzerebbe la linea e ruberebbe attenzione al taglio avventuroso del vestito. Se possiedi un gioiello importante a cui non vuoi rinunciare, indossalo con un blouson leggero o con uno scollo a U, non con un plunging.
  • Camicia con colletto aperto: basic da ufficio che può cambiare registro con la collana giusta.
    • Bar necklace sotto il colletto: una sottile barretta in oro rosa satinato, lunga 3 cm, “galleggia” tra i due bottoni slacciati. Riflette la luce con un bagliore morbido, quasi un evidenziatore di incarnato, e resta visibile anche quando la camicia è parzialmente chiusa; perfetta per meeting formali che richiedono un tocco di femminilità misurata.
    • Layer misto day-to-night: choker a filo con micro-diamantini, catenina “princess” con charm etnico in malachite e lariat minimal che scende nel triangolo del colletto. Tre lunghezze, tre texture, un solo messaggio: versatilità. Aggiungi un blazer per l’ufficio, togli il blazer e apri un bottone in più per l’aperitivo – il tuo set Pilgiò si adatterà senza sforzo.
    • Perle oversize sotto il colletto: un filo di perle barocche 12 mm infilato sotto il colletto reinventa l’equazione “perle = bon ton”. La texture irregolare delle perle Pilgiò aggiunge carattere, la lucentezza satinata illumina il viso e l’insolita posizione sotto il colletto suggerisce un mood fashion-forward che fa conversazione.

Ogni scollatura racconta una linea e ogni collana Pilgiò dialoga con quella linea se scelta con cura: può ricalcarla, contrastarla o completarla.

Finiture martellate, pietre tagliate a mano, catenine lucide o brunite: nel nostro laboratorio uniamo la tradizione orafa fiorentina a un design pensato per vestire il corpo come un abito di luce.

Lascia che i nostri artigiani trasformino questa “grammatica” di forme in un gioiello su misura per te: basterà un dettaglio ben studiato per far parlare l’intero outfit con l’eleganza senza tempo della gioielleria artigianale Pilgiò a Milano.